Le teorie socio-relazionali sull’origine dell’autismo hanno limitato significativamente le possibilità terapeutiche, concentrandole sul rapporto madre-bambino. Un recente studio torna a criticare questo approccio interpretativo, confermando le conclusioni di Rimland sulla base delle moderne conoscenze sul distress.
Il termine Asperger, che si riferisce all'essere portatori dell'omonima sindrome, viene utilizzato sempre più spesso per definire molte di quelle condizioni d'autismo in cui la compromissione del funzionamento è meno marcata che in altre. Si tratta di un uso appropriato?
L’analisi genetica e funzionale delle mutazioni del gene SHANK-2 indica che nell’eziopatogenesi dei disturbi dello spettro autistico sono coinvolti loci genetici multipli, molti dei quali codificanti proteine delle strutture sinaptiche.
Un recente studio dell’Università di Ghent conferma che i bambini nati con una nascita pretermine di alto grado hanno un rischio elevato di sviluppare un disturbo dello spettro autistico.
Nella popolazione generale la ricerca indica un ruolo determinante dei fattori socio-ambientali nell’insorgenza e nel decorso della vulnerabilità psicosociale e psicopatologica. Ciò vale anche per le persone con disabilità intellettiva? Un recente studio del CREA porta nuova luce sull’argomento.
Circa il 50% dell'inefficacia o della rapida perdita d'efficacia dei trattamenti psicofarmacologici nella disabilità intellettiva e nell'autismo sembra dovuto a variazioni individuali dell'attività degli enzimi epatici che attivano e smaltiscono i principi attivi. Un nuovo test permette di misurare queste variazioni e di predire efficacia e sicurezza dei trattamenti.
Si è concluso la sera dell'11 settembre il congresso internazionale dell'Associazione Europea per la Salute Mentale nella Disabilità Intellettiva, che ha portato molti importanti studiosi di fama internazionale a confrontarsi su nuove rilevanti scoperte legate alle patologie del neurosviluppo.
Mancano pochi giorni all'inizio del 10° Congresso Internazionale dell'Associazione Europea per la Salute Mentale nella Disabilità Intellettiva, che si terrà a Firenze dal 9 all'11 settembre 2015, co-organizzato dal CREA.
Sono già stati superati i 450 partecipanti, ma, stante la grande capienza dell’auditorium del Palazzo dei Congressi e la ricchezza dei simposi paralleli (10 sale in contemporanea), c’è spazio per ulteriori iscrizioni. È possibile iscriversi anche a congresso iniziato e nella sede del congresso, infatti sono previste quote speciali per la partecipazione ad uno solo dei 3 giorni di lavori.
Il programma definitivo è scaricabile cliccando sul link sottostante.
L'ippocampo rappresenta una stazione chiave nella trasmissione d'impulsi inibitori di varie aree cerebrali, sia corticali che profonde. Un recente studio su persone affette da schizofrenia mostra nuove interessanti correlazioni fra attività ippocampale e disfunzioni cognitive e psicologiche specifiche. Associazioni simili sono state rilevate in alcuni disturbi del neurosviluppo.