Un nuovo capitolo della rubrica CREA sugli strumenti per la diagnosi psichiatrica nelle persone con disabilità intellettiva. È la volta dello Psychopathology Inventory for Mentally Retarded Adults.
Per la prima volta è stato osservato in tempo reale e in 3D l'intero sviluppo del sistema nervoso di un danio rerio. Le evoluzioni di questo risultato potrebbero aprire nuovi orizzonti alla comprensione dei meccanismi responsabili dei disturbi del neurosviluppo nell'uomo, come la disabilità intellettiva e l'autismo.
Per molto tempo è stato sostenuto che la psicoterapia non farmacologica non fosse utile per le persone con disabilità intellettiva e forse nemmeno praticabile. Gli ultimi cinque anni di ricerca e di pratica clinica stanno dimostrando il contrario, soprattutto in riferimento alla depressione.
Nelle persone con disabilità intellettiva più grave i sintomi depressivi sono sostanzialmente diversi da quelli della popolazione generale e si riferiscono a comportamenti e ad altri aspetti osservabili. I risultati della ricerca degli ultimi anni offrono nuove capacità diagnostiche, utili anche per la popolazione generale.
L'info-day del Centro di Ricerca della Fondazione San Sebastiano arriva alla sua quarta edizione. In questa occasione il tema portante sarà la relazione fra psicopatologia e comportamento nella disabilità intellettiva.
L’eziologia della depressione nella DI non è ancora chiaramente definita, i dati disponibili indicano combinazioni variabili di fattori biologici, psicologici e sociali, simili a quelle della popolazione generale, che agiscono però su una maggiore e più complessa vulnerabilità psico-fisica.
Nonostante la loro alta prevalenza, i disturbi dell’umore nelle persone con disabilità intellettiva sono stati poco studiati. CREA sta conducendo una revisione della letteratura sull’argomento, da cui risultano importanti peculiarità nella genesi e nella presentazione dei disturbi.