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intelligenza e funzioni cognitive specifiche
10/11/2014

INTELLIGENZA E FUNZIONI COGNITIVE SPECIFICHE NEI DISTURBI DELLO SVILUPPO INTELLETTIVO: IMPLICAZIONI PER L’ASSESSMENT ALLA LUCE DELLA MAPPATURA SISTEMATICA DELLA LETTERATURA INTERNAZIONALE

I Disturbi dello Sviluppo Intellettivo (DSI) includono condizioni evolutive diverse tra loro ma che hanno in comune l’insorgenza precoce di deficit cognitivi e carenze nel funzionamento adattivo. Contestualmente alla revisione dei criteri per il loro inquadramento, la Sezione Disabilità Intellettiva dell’Associazione Mondiale di Psichiatria e il CREA hanno condotto una mappatura sistematica della letteratura, con l’obiettivo di indagare le attuali concezioni dell’intelligenza e il contributo di specifiche funzioni cognitive nella definizione dei DSI.
I modelli d’intelligenza sono risultati riconducibili a due gruppi principali: il primo definisce questa capacità come unitaria e globale, il secondo include componenti multiple, costituite da funzioni specializzate e interdipendenti.
La maggior parte delle prove neuro-bio-psicologiche riportate in letteratura sono a favore di un modello d’intelligenza che consiste di processi distinti ma correlati, la cui efficienza è verificabile attraverso test per funzioni cognitive specifiche. Queste ultime sono un gruppo di competenze e abilità mentali che permettono all’individuo di percepire, trattenere, integrare e utilizzare gli input interni o esterni, di regolare e adottare un comportamento e di autorappresentarsi nel suo ambiente.
Nonostante le suddette evidenze, la modalità attualmente più diffusa di valutazione dell’intelligenza consiste nella somministrazione di test di Quoziente Intellettivo (QI). Ma il QI non può essere inteso come indicatore unico e valido dell’intelligenza, delle capacità cognitive specifiche e del funzionamento adattivo. Secondo Gardner il test per la valutazione del QI e gli strumenti a esso collegati possono esaminare soltanto le abilità linguistiche e logico-matematiche, ma non descrivono la caratterizzazione del funzionamento individuale, che richiederebbe una combinazione specifica di capacità multiple. Alcuni dati sperimentali mostrano infatti che in persone con DSI lo stesso valore di QI può essere associato a profili cognitivi molto diversi, basati anche su fattori coinvolti nell’eziopatogenesi. Limitazioni nel funzionamento, problemi comportamentali e vari fattori neuro-bio- psicologici associati con i DSI sono più significativamente correlati con la compromissione di specifiche funzioni cognitive che con l’abbassamento del valore complessivo di QI. Le funzioni per ora più frequentemente indagate sono la memoria associativa e operativa, la velocità di elaborazione degli input, la risposta di orientamento e lo switch attenzionale.
Tra gli strumenti neuropsicologici sviluppati per rilevare profili più complessi di funzionamento cognitivo ci sono il KAIT (Kaufman Adolescent and Adult Intelligence Test), IL WCST (Wisconsin Card Sorting Test) e il CAS (Cognitive Assessment System), che tuttavia risultano di difficile utilizzo nelle persone con DSI. L’attuale modello d’intelligenza impone sia una revisione degli strumenti e dei criteri diagnostici utilizzati, sia la creazione di nuovi e più efficaci test. L’assessment dovrebbe considerare le funzioni cognitive sia complesse che specifiche, così da identificare le disfunzioni con impatto negativo maggiore sul comportamento, le abilità, l’adattamento, l’autonomia e, in ultima istanza, sulla qualità di vita della persona nelle varie età.
Si rende necessario l’impiego di misure neuropsicologiche che siano progressivamente e prontamente adattate ai diversi livelli di gravità, così come di facile applicazione nella pratica clinica e nella ricerca.

RIFERIMENTI

- Bertelli, M. Scuticchio, D., Varrucciu, N., Del Furia, C., Bianco, A., et al. (2012) Intelligenza e funzioni cognitive specifiche nei disturbi dello sviluppo intellettivo: una revisione delle implicazioni per la diagnosi e la valutazione. American Journal of Intellectual Developmental Disorders -Edizione Italiana, 10, n.2 (2012): 287-308
- Bertelli, M., Salvador-Carulla, L., Scuticchio, D., Varrucciu, N., Martinez-Leal, R., et al. (2014) Moving beyond intelligence in the revision of ICD-10: specific cognitive functions in intellectual developmental disorders. World Psychiatry, 13:1
- Flanagan, J.L. Genshaft, & P.L.Harrison (Eds.), Contemportary intellectual assessment: Theories, tests and issues (pp. 136-182). New York: Guilford.
- Gardner, H. (1993) Multiple Intellgences: The theory in practice. New York: Basic Books.
- McGrew, K.S. (2005) The Cattell-Horn-Carroll theory of cognitive abilities: Past, present and future. In D.P.
- Salvador- Carulla, L. Reed, G.M., Vaez-Azizi, L.M., Cooper, S.A., Martinez-Leal, R., Bertelli, M., et al. (2011) Intellectual developmental disorders: towards a new name, definition and framework for “mental retardation/intellectual disability” in ICD-11. World Psychiatry, 10: 175-180

Elisa Rondini, Daniela Scuticchio e Marco O. Bertelli