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08/01/2010

DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO ED INTELLIGENZA BORDERLINE

La letteratura evidenzia l'estrema complessità della relazione tra Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ed Intelligenza. Le difficoltà principali risiedono già nella definizione dei costrutti. Infatti la comunità scientifica individua limiti importanti nel modo con cui attualmente si definiscono e si valutano sia i disturbi dell'apprendimento che l'intelligenza.

Estratto del contributo per gli Atti della seconda edizione del Convegno Nazionale "DSA e Scuola: Risorse per l'Apprendimento". Prato, 19 Settembre 2009. In corso di pubblicazione.

Marco Bertelli, Daniela Scuticchio, Michele Rossi e Annamaria Bianco
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15/12/2009

Giochi Paralimpici di Londra 2012: riammesse le discipline praticate da atleti con Disabilità Intellettiva

Gli atleti con Disabilità Intellettiva sono stati reinseriti nelle competizioni paralimpiche e saranno dunque presenti ai Giochi di Londra 2012. 

Michele Rossi
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09/11/2009

PRIMI RISULTATI DEL PROGETTO TRINNODD

TRINNODD (TRansfer of INNOvation for Dual Diagnosis) è un progetto europeo (Leonardo da Vinci Lifelong Learning Programme) volto all'aggiornamento del precedente prodotto TRIADD ed al trasferimento delle conoscenze pratiche sui problemi della DD a nuovi gruppi target.

Marco O. Bertelli
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02/10/2009

QUALITÀ DI VITA E SVILUPPO DI ABILITÀ ALLA VITA

Contrariamente all’apparente semplicità, legata alla banalizzazione del suo uso frequente, l’espressione QdV può esprimere una molteplicità di significati tanto da risultare impossibile parlarne senza una precisazione di senso specifico. In ambito medico vengono generalmente distinti due approcci principali, uno oggettivo e l’altro soggettivo. La dimensione oggettiva della QdV di una persona corrisponde alle sue condizioni di vita come appaiono ad un osservatore esterno. La loro descrizione non pone particolari problemi epistemologici. Diversamente, la QdV soggettiva corrisponde alla percezione individuale di soddisfazione rispetto all’esistenza e non può essere valutata che attraverso l’opinione della persona stessa.  

Marco Bertelli, Annamaria Bianco
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01/10/2009

IL PROGETTO RIABILITATIVO

Il modello di riabilitazione  per le persone con Disabilità Intellettiva prevede un insieme di interventi volti all'individuazione ed alla valorizzazione delle potenzialità individuali atte al miglioramento della qualità di vita, col minor grado di supporto sostitutivo possibile.

L’obiettivo finale di tutte le attività del progetto è la produzione di risorse volte al miglioramento della salute delle persone con disabilità intellettiva, con particolare attenzione alla salute mentale dell’adulto. Per tale obiettivo la principale misura di salute è la qualità di vita, intesa come ottimizzazione individuale della relazione fra attribuzione di importanza e percezione di soddisfazione nei vari ambiti di vita con riferimento a tutto l’arco della vita.

Tra le attività di CREA, organizzate in quattro gruppi principali interconnessi: clinica, riabilitazione, ricerca e formazione, quelle cliniche e riabilitative sono orientate al raggiungimento di alta qualità nelle diverse specialistiche, ma soprattutto alla strutturazione di un intervento multi-disciplinare ed all’ottimizzazione della sua modalità integrativa.
Marco Bertelli
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07/08/2009

APPROCCIO CLINICO ALLA PERSONA CON DISABILITÀ INTELLETTIVA E/O PROBLEMI DI SALUTE MENTALE

Corso di Formazione Accreditato al Programma di Educazione Continua in Medicina (ECM) per i Medici degli Ambulatori della Misericordia di Firenze 

Nell’ambito dell’approccio clinico alla persona con Disabilità Intellettiva, non esistono procedure standardizzate per l'accoglienza, la relazione terapeutica, la valutazione diagnostica, la pratica clinica e la misurazione dell'efficienza degli interventi.
Marco Bertelli
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30/07/2009

I COMPORTAMENTI DI SFIDA

Le difficoltà diagnostiche hanno notevoli ripercussioni anche a livello di gestione comportamentale, dove sussistono i principali problemi d’intervento sulle persone con disabilità intellettiva.
In questa popolazione i comportamenti di sfida hanno una prevalenza variabile fra il 15 ed il 40% e limitano pesantemente il funzionamento socio-occupazionale e le possibilità di ri-abilitazione.

Marco Bertelli
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30/07/2009

DISTURBI PRIMARI NELLE SINDROMI INCLUDENTI DISABILITÀ INTELLETTIVA

Come quelli psichiatrici, anche i disturbi organici (o somatici) sono più frequenti nelle persone con Disabilità Intellettiva che nella popolazione generale.
Il presente contributo sintetizza le possibili cause di questa alta prevalenza e dettaglia i problemi di salute fisica che la letteratura individua come più frequenti.

Marco Bertelli
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30/07/2009

LA DISFUNZIONE DELLE VIE DI ESPRESSIONE DEL DOLORE COME CAUSA DI COMPORTAMENTI PROBLEMA NEL PAZIENTE PORTATORE DI AUTISMO

La letteratura evidenzia un’alta prevalenza di comportamenti problema nella popolazione con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS). Alcuni studi recenti si riferiscono al contributo patogenetico delle condizioni organiche includenti dolore. Infatti le persone con DPS presentano una difficoltà nell’espressione funzionale del dolore e potrebbero avere una tendenza particolare a convertirla in comportamenti abnormi.
Marco Bertelli, Annamaria Bianco
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30/07/2009

L'INTERAZIONE CLINICA CON LA PERSONA CON DISABILITÀ INTELLETTIVA: DALL'ACCOGLIENZA ALL'ESAME OBIETTIVO

Psichiatria della Disabilità Intellettiva 

Per molto tempo nella prassi clinica e riabilitativa, la presenza in una persona di una qualunque forma di Ritardo Mentale (RM) ha giustificato da sola ogni altra disfunzione concomitante.
La maggior conoscenza dei meccanismi biologici e neuropsicologici delle attività mentali ha favorito più recentemente l’istituzione di ambiti di intervento specifici, permettendo una differenziazione delle problematiche psichiatriche, da quelle neurologiche e di altra natura organica.
Marco Bertelli
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