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20/11/2010

EVIDENZE SULL’EFFICACIA DEGLI STABILIZZATORI DELL’UMORE NELLA GESTIONE DEI COMPORTAMENTI PROBLEMA NEI DISTURBI DELLO SVILUPPO INTELLETTIVO

I maggiori ostacoli agli interventi clinici, riabilitativi e di integrazione sociale dei pazienti con Disabilità Intellettiva (DI) sono i comportamenti problema (CP), di cui la letteratura internazionale riporta una prevalenza variabile dal 5 al 60%.
Il termine CP ingloba una serie di comportamenti con valore negativo rispetto alla relazione fra l'individuo agente e l'ambiente circostante. I più frequenti sono l'aggressività autodiretta ed eterodiretta, sia verbale che fisica, l'atteggiamento oppositivo, provocatorio o impulsivo, la fuga e le urla.
Se alcuni CP sembrano sostenuti da cause genetiche (vedi fenotipi comportamentali), per altri deve essere considerata una complessità etiopatogenetica di fattori bio-psico-sociali. Nonostante la terapia farmacologica non debba essere considerata l’intervento di prima scelta, il 14-30% delle persone con DI riceve psicofarmaci per la gestione di CP. A tal scopo vengono utilizzati antipsicotici (i più prescritti), SSRI (specialmente fluoxetina e fluvoxamina), stabilizzatori dell’umore (carbonato di litio e antiepilettici) e benzodiazepine, senza chiare evidenze sul razionale d'impiego, dosaggi e sicurezza.
Rispetto all'efficacia della classe degli stabilizzatori dell’umore il professor Shoumitro Deb ed i suoi collaboratori dell’Università di Birmingham hanno effettuato una revisione della letteratura internazionale. Per quando riguarda il Litio emergono 2 studi RCT (Randomized Controlled Trial = Studi Randomizzati e Controllati), riferiti rispettivamente a 42 e 52 soggetti, 1 studio restrospettivo di 74 casi e nessuno studio prospettico. Carbamazepina e Valproato di sodio sono presenti in letteratura con 1 studio RCT di 10 casi, 2 studi retrospettivi di 22 e 28 soggetti ed 1 studio prospettico con 28 casi.
Gli autori concludono che alcune evidenze sembrano supportare l'uso del Litio, anche se le misure di esito utilizzate sono di valore discutibile. Il numero di studi RCT e dei campioni prospettici e retrospettivi per sostenere l'utilità dell'uso di Valproato di sodio e di Carbamazepina è invece ancora limitato.

RIFERIMENTI
Deb S, Chaplin R, Sohanpal S, Unwin G, Soni R, Lenotre L. The effectiveness of mood stabilizers and antiepileptic medication for the management of behaviour problems in adults with intellectual disability: a systematic review. J Intellect Disabil Res. 2008 Feb;52(Pt 2):107-13.

Marco O. Bertelli e Micaela Piva Merli