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indagine demoscopica
24/10/2010

RITARDO MENTALE E DISABILITÀ INTELLETTIVA: GLI EFFETTI DI UNO STIGMA

Secondo le stime del Censis e della Fondazione Cesare Serono le persone disabili che vivono in Italia sono 4,1 milioni, pari al 6,7% della popolazione. Il dato, risultato dalla rilevazione a campione effettuata telefonicamente su 1500 persone, è stato reso noto nei giorni scorsi dal Centro studi investimenti sociali. La percentuale è nettamente superiore a quella diffusa dall'Istat lo scorso maggio. Infatti secondo l'Istituto di statistica i disabili in Italia sarebbero 2,6 milioni, pari al 4,8 % della popolazione. Il numero è riferito al 2004, derivato dall'analisi multiscopo sulle "Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari" ed integrato con i dati dell'indagine sui "Presidi residenziali socio-assistenziali", che fa riferimento alle persone di età superiore ai 6 anni.
Manca in entrambi i casi una percentuale specifica per la Disabilità Intellettiva (DI), ex ritardo mentale, così come non sono mai stati forniti dati nazionali sull'utilizzo dei servizi pubblici e privati da parte di questa popolazione.
Secondo un'indagine epidemiologica condotta dal 1992 al 2004 sugli 81.614 residenti di una delle zone territoriali della provincia di Macerata, la DI rappresenterebbe il 22% di tutte le disabilità dell'età adulta.
Assumendo che la prevalenza nazionale della DI sia quella media dell'Europa, cioè di poco superiore al 2%, è possibile estrapolare che il numero di italiani in questa condizione si aggiri intorno a 1.200.000.
"Le disabilita tra immagini, esperienze e emotività" è il titolo del primo rapporto di ricerca che il Censis dedica all'argomento e prende a riferimento le conoscenze su quattro tipologie di disabilità collegate a sindrome di Down, malattia di Parkinson, sclerosi multipla e autismo. Il primo dato che emerge dallo studio è la percezione riduttiva e deformata della maggior parte degli italiani. L'immagine della disabilità è ancora riferita prevalentemente a limitazioni del movimento (62,9%), il 18,4% associa il concetto a un deficit plurimo, solo il 15,9% pensa ad una disabilità intellettiva ed il 2,9% ad una disabilità sensoriale (sordità o cecità). Le persone disabili suscitano in gran parte degli italiani sentimenti positivi: solidarietà (per il 91,3%), ammirazione per la loro forza di volontà e determinazione (85,9%), desiderio di rendersi utili (82,7%).
La metà del campione (50,8%) afferma di provare tranquillità di fronte ad una persona disabile, ma sono diffusi anche sentimenti controversi, imbarazzo e disagio. Il 54,6% degli italiani prova paura, per l'eventualità di potersi trovare un giorno a dover sperimentare la disabilità in prima persona o nella propria famiglia. Poi c'è il timore di poter involontariamente offendere o ferire la persona disabile con parole e comportamenti inopportuni (34,6%). Il 14,2% degli italiani afferma di provare indifferenza e di sentirsi lontano dal problema.
L'esperienza degli italiani in tema di disabilità, quindi, risulta oscillante tra sentimenti di partecipazione e di timore. Ne consegue una difficoltà di approccio e di relazione che alimenta atteggiamenti di distanza e di rifiuto.
Secondo un quarto degli intervistati (23,3%), i disabili non sono minimamente accettati dalla società, per cui il loro destino è la solitudine. Il 66% degli intervistati, circa due terzi, afferma invece che la disabilità viene accettata solo a parole e non realmente dalla società, soprattutto se si tratta di disabilità intellettiva. Un'opinione più positiva è espressa solo dal 10,7% del campione, che ritiene che le persone disabili godano dell'aiuto e del sostegno di una società che li accetta totalmente.
La maggior parte degli italiani sembra non aver mai riflettuto sul fatto che l'esperienza della 'disabilità', che si estrinseca con l'incapacità di raggiungere un qualunque obiettivo, riguarda inevitabilmente tutte le persone e descrive una dimensione di riferimento del percorso evolutivo individuale.

RIFERIMENTI
Buono F., Di Fatta E. (2008) Annex VII 2: Italian report. Pomona II Second Interim Report.
http://www.pomonaproject.org/InterimReport2_annex7_2.pdf

Marco O. Bertelli