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disturbi nutrizione e alimentazione
11/02/2019

DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE NELLA DISABILITÀ INTELLETTIVA: SINTOMATOLOGIA

Il nucleo psicopatologico dei disturbi alimentari, in particolare dell’Anoressia Nervosa, implica distorsioni dell’immagine corporea, scarsa autostima e difficoltà nella definizione di sé.
Tutti i disturbi alimentari sono definiti da comportamenti patologici inerenti evitamento di cibo specifico, dieta, vomito, abbuffate, obesità, insufficienza cardiaca o renale e alterazioni ematiche. Sono inoltre frequentemente associati ad altri disturbi psichiatrici come ansia, disturbi dell'umore, o disturbi di personalità.
Nelle persone con disabilità intellettiva (DI) la sintomatologia dei disturbi alimentari è spesso difficile da valutare e da identificare. Soprattutto i sintomi che fanno riferimento ai sentimenti e alla percezione dell’immagine corporea o che in generale si riferiscono al vissuto soggettivo si possono manifestare prevalentemente come cambiamenti dei comportamenti di base o come problemi fisici. Le distonie neurovegetative e i disturbi dei ritmi circadiani sono molto frequenti.
I criteri descritti nei manuali diagnostici specifici per la DI (DC-LD e DM-ID 2) purtroppo non forniscono una descrizione molto accurata della manifestazione sintomatologica. Tuttavia il DC-LD propone un modello per valutare i sintomi e segni dei disturbi alimentari che si basa: sull’osservazione di caratteristiche psicopatologiche esterne (comportamenti alimentari anomali osservabili); caratteristiche psicopatologiche interne (percezione anomala della forma del corpo e del peso associato a disagio emotivo osservabile dagli altri o riportato dai pazienti); conseguenze osservabili (impatto negativo sul peso, sulla salute fisica, sulla salute mentale o sul funzionamento sociale); valutazione di altri disturbi come causa del disturbo alimentare.
Alcuni esempi di conversioni dei sintomi sul piano osservazionale-comportamentale sono: diminuzione dell’appetito rispetto al solito, ingestione di una grande e/o indiscriminata quantità di cibo in un breve intervallo di tempo, riduzione della quantità di cibo assunta, evitamento di alcune tipologie di cibo come zuccheri, carboidrati o cibi che fanno ingrassare e condotte compensatorie, irrequietezza e agitazione psicomotoria durante o dopo i pasti e ingestione di sostanze non commestibili (es. sigarette, carta, legno, cotone e vernici).
Oltre alle problematiche specifiche dei disturbi alimentari, diversi studi hanno posto l’attenzione su aspetti più generali. Per esempio una recente ricerca, condotta da Eden & Randle-Phillips dell’università di Bath nel Regno Unito, ha indagato la percezione della propria immagine corporea in un campione di 40 persone adulte con DI. I ricercatori hanno utilizzato una scala basata su disegni di nove figure maschili e nove figure femminili di diverse dimensioni (da sottopeso a obeso). Ai partecipanti è stato chiesto di indicare la figura che associavano al proprio peso, e che quindi ritenevano più simile al proprio corpo. I risultati hanno suggerito che il campione aveva una sufficiente concezione generale degli aspetti legati al peso (sovrappeso - peso forma - sottopeso), ma aveva difficoltà ad applicarla a se stessi. Questa potrebbe essere una delle ragioni per cui si riscontrano alti tassi di prevalenza (da 13% a 70%) di sovrappeso e di obesità tra gli adulti con DI.

RIFERIMENTI

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Sofia Bernacchioni, Annamaria Bianco e Marco O. Bertelli