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piano d'azione globale OMS
02/09/2013

NUOVO PIANO D'AZIONE GLOBALE DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ PER LA SALUTE MENTALE

Il 27 maggio 2013 l'Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha adottato il nuovo Piano d'Azione Globale (PAG) per la salute mentale, atto a modificare le politiche sanitarie in tutti i Paesi del mondo.
Tale documento, il primo nella storia dell’OMS, ha rappresentato un riconoscimento formale dell'importanza che i 194 Stati Membri dovranno attribuire alla salute mentale nel prossimo decennio, oltreché un impegno a mettere in atto azioni specifiche di promozione, tutela ed efficacia.
Il piano d’azione si focalizza su quattro obiettivi principali:
• rafforzare le politiche amministrative per migliorare l’efficacia degli interventi;
• fornire servizi socio-sanitari integrati e capaci di rispondere alle esigenze del cittadino;
• attuare strategie di prevenzione e promozione;
• dare impulso alla ricerca, rafforzando i sistemi informativi e le evidenze scientifiche.
Il nuovo PAG è stato redatto a partire da un processo di consultazione che ha coinvolto 135 Stati Membri, 60 tra centri di collaborazione e centri accademici, 76 organizzazioni non governative (ONG) e 17 altre organizzazioni e singoli consulenti. Negli ultimi 12 mesi tale concertazione ha portato al raggiungimento di un consenso sulle azioni chiave da intraprendere in relazione a ciascuno dei quattro obiettivi principali. Inoltre, per la prima volta, sono stati concordati obiettivi globali e indicatori specifici misurabili per monitorare l'attuazione, l’avanzamento e l'impatto del piano d’azione. Gli obiettivi includono un aumento del 20% della copertura dei servizi per gravi disturbi psichiatrici e una riduzione del 10% del tasso di suicidi entro il 2020. Tali dati saranno presentati alle edizioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità del 2015, 2018 e 2021.
Il PAG 2013-2020 sintetizza alcuni degli importanti cambiamenti culturali nell’approccio alla salute mentale verificatisi nel corso degli ultimi anni. Il documento sottolinea infatti l'importanza di tutelare e promuovere i diritti umani, indipendentemente dal livello di disabilità, ed assegna un ruolo centrale all’assistenza socio-sanitaria territoriale. Inoltre, l’introduzione del termine ‘guarigione’ (‘recovery’) allontana da un modello di stampo esclusivamente medico, focalizzando l’attenzione su attività e servizi che possano generare reddito ed opportunità educative, come quelli sociali e di comunità.
Oltre a ciò, sono anche state delineate le direttive che i vari stati membri dovranno adottare al fine di promuovere la salute mentale, prevenire le psicopatologie, rafforzare e responsabilizzare la società civile. Le associazioni di persone con disturbi psichiatrici e disabilità psico-sociali vengono dovranno esser motivate e favorire nell’assumere un ruolo attivo nei dibattiti politici e nei processi decisionali. Molte delle suddette azioni verranno attuate all’interno dei gruppi a basso e medio reddito, dove è stato rilevato il divario più ampio fra necessità e disponibilità di servizi.
Alla base di questo rivoluzionario documento è la visione di "un mondo in cui la salute mentale sia considerata di primaria importanza, promossa e protetta, i disturbi mentali vengano prevenuti e le persone siano in grado di esercitare la totalità dei loro diritti e di aver accesso, in modo tempestivo, a servizi socio-sanitari di alta qualità”. Tutto ciò è stato predisposto a garanzia del raggiungimento del livello più alto possibile di salute e di partecipazione nella società per tutte le persone, senza limiti derivanti da stigmatizzazioni o discriminazioni.
La messa in pratica di queste nuove linee-guida non sarà esente da difficoltà, in particolare per la necessità di porre rimedio ad anni o addirittura decenni di investimenti insufficienti.
I politici e i professionisti della salute mentale dovranno contribuire a quest’inversione di tendenza, assicurandosi che la promozione, la protezione e il ripristino delle buone pratiche di salute mentale rappresentino una parte integrante delle loro responsabilità.
L’OMS ritiene che lo sviluppo di amministrazioni locali e di un’azione concertata da parte di tutti gli attori del settore possa rappresentare uno strumento chiave per superare le molte difficoltà e sviluppare in tutti i Paesi servizi socio-sanitari che meglio si conformino al nuovo concetto di salute, cioè ad una salute che superi l’idea di integrità morfologica e funzionale ed attribuisca un ruolo centrale al benessere psicologico e sociale.

RIFERIMENTI

WHO (World Health Organization). Draft comprehensive mental health action plan 2013–2020. May 16, 2013. http://apps.who.int/gb/ebwha/pdf_fi les/WHA66/A66_10Rev1-en.pdf (accessed June 3, 2013).

Niccolò Varrucciu e Marco O. Bertelli