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conferenza
14/10/2012

IL 'BUON TRATTAMENTO' È UN'ATTITUDINE PROFESSIONALE E UNA RIDEFINIZIONE 'UMANISTICA' DELLA NEURODIVERSITÀ

Martedì 25 settembre si è svolto a Bologna presso la torre Legacoop, il seminario dal titolo "Trattare bene le persone disabili”, riferito alla presentazione italiana degli esiti del progetto europeo "Bene" sostenuto dal programma Leonardo da Vinci.
L'iniziativa è stata organizzata da Legacoopsociali, CREA (Centro Ricerca ed Evoluzione A.M.G. della Misericordia di Firenze) e ARFIE (Associazione di Ricerca e Formazione sull'Inclusione in Europa).
La giornata, dal titolo provocatorio “trattare bene le persone disabili”, ha rappresentato un momento di riflessione sul significato del buon trattamento o, nella lingua del paese ideatore del progetto, 'bientraitance'. Una posizione centrale è stata occupata dalla rendicontazione delle valutazioni svolte dalla rete di Associazioni europee che vi hanno partecipato.
I lavori sono stati aperti dal dottor Marco Bertelli, direttore scientifico del CREA che ha illustrato i valori socio-culturali e scientifici del progetto “Bene” e le implicazioni per le future politiche socio-sanitarie. Successivamente la dott.ssa Annamaria Bianco, ricercatrice del CREA, ha presentato i risultati della ricerca. L'attribuzione d'importanza ai vari ambiti della vita è risultata consistentemente diversa per le persone con disabilità intellettiva, i loro familiari ed i loro assistenti di professione, intervistati nei vari Paesi europei. Per le persone con disabilità intellettiva l'ambito più importante è quello del tempo dedicato alle proprie passioni (sport/hobby), per i familiari è quello della famiglia e per i professionisti quello della società e delle relazioni interpersonali. È ovvio che le diverse prospettive rimandano a principi di 'buon trattamento' altrettanto differenziati.
Alla presentazione dei risultati è seguita una tavola rotonda sulla possibilità di definire delle linee guida sul “buon trattamento” all'interno dei servizi rivolti alle persone disabili. La tavola rotonda è stata moderata dal dott. Alberto Alberani, segretario generale ARFIE e Legacoop Emilia Romagna, e ha coinvolto il mondo socio-sanitario e politico della regione che ha ospitato il seminario. Sono intervenuti i presidenti delle maggiori cooperative sociali operanti nei servizi rivolti alla disabilità dell'Emilia Romagna, Ulisse Belluomini di Coop Attività Sociali, Franca Guglielmetti di Coop Cadiai, Carla Freccero di Coop Società Dolce, Cristina Pesci di Aias, il dott. Raffaele Fabrizio, responsabile dei Servizi d'integrazione socio-sanitaria e delle politiche per la non autosufficienza della Regione dell'Emilia Romagna e la dott.ssa Mara Grigoli della ASL di Bologna.
La giornata si è conclusa con una brillante sintesi del dott. Raymond Ceccotto, presidente di ARFIE e dell'Associazione APEMH del Lussemburgo, che ha sottolineato come a livello professionale il 'buon trattamento' rimandi inevitabilmente ad un'attitudine e, a livello socio-culturale, ad una ridefinizione 'umanistica' della neurodiversità.

Cecilia Nencioni e Marco O. Bertelli