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25/01/2012

LINEE GUIDA SUL TRATTAMENTO DEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO NEI BAMBINI E NEGLI ADOLESCENTI: LIMITI E PREGI DI UN APPROCCIO BASATO SULL’EVIDENZA

Le linee guida rappresentano uno strumento che consente un rapido trasferimento delle conoscenze scientifiche nella pratica clinica quotidiana e sono utilizzate da operatori e amministratori sanitari per migliorare la qualità dell’assistenza e razionalizzare l’utilizzo delle risorse. Per il loro scopo dovrebbero limitarsi a selezionare e organizzare con precisione tutti i dati provenienti dalla ricerca o includere, soprattutto nel caso in cui si riferiscano a trattamenti, tutte le tecniche e i metodi utilizzati nella pratica precisandone le relative misure di esito?
Oggi a Roma presso la sala stampa di Montecitorio si è tenuta la conferenza intitolata ‘Luci ed ombre sulle linee guida sull’autismo’. L’incontro, promosso da un gruppo di parlamentari, ha avuto lo scopo di dare spazio alle perplessità ed ai netti contrasti manifestati da associazioni di famiglie, centri di riabilitazione, studiosi e specialisti del settore rispetto alle linee guida su ‘Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti’, pubblicate dal Sistema Nazionale per le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il giudizio negativo si centra sull’esclusione dalle linee guida degli approcci che non sono cognitivo-comportamentali. Infatti altri interventi psicologici e psicoterapeutici di tipo sistemico o psicodinamico sono spesso coinvolti nell'intervento clinico, non tanto nel senso della psicoanalisi tradizionale diretta solo al bambino o all’adolescente, ma anche e soprattutto nelle forme di sostegno psicoeducativo.
Una possibile spiegazione della prevalente considerazione dell’approccio cognitivo-comportamentale potrebbe risiedere non nel fatto che sia l’unico valido, ma perché più di altri è sottoposto a processi di valutazione sperimentale di efficacia.
Per l’Unione Nazionale Pediatri etichettare l’autismo solo come una condizione da affrontare da un punto di vista cognitivo-comportamentale è troppo semplicistico. L’Ordine degli Psicologi del Lazio ha ribadito che queste linee guida rappresentano solo uno spicchio della conoscenza scientifica, quando invece la comunità di psicologi e psicoterapeuti ha molto di più da dire sia come esperienza clinica che di ricerca. Il direttore scientifico CREA e presidente della sezione disabilità intellettive e relazionali dell’associazione mondiale di psichiatria, Marco Bertelli, ha dichiarato alla stampa che “qualunque tipo di intervento e valutazione sui bisogni di cura dovrebbe far riferimento ad un approccio basato sulla persona e sulla sua qualità di vita".

RIFERIMENTI

- http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_autismo_def.pdf (25/1/2012)
- http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20120124-sanita-linee-guida-autismo-i-pareri-negativi-di-esperti-e-famiglie (25/1/2012)
- www.paolabinetti.it/ (25/1/2012)
- http://salute.asca.it/interna-Salute-Salute__Iss_lancia_linea_guida_su_autismo__colpisce_40_bimbi_ogni_10mila-1117209-0-0.html (25/1/2012)
- http://www.fishonlus.it/2012/01/25/autismo-finalmente-le-linee-guida/ (25/1/2012)

Micaela Piva Merli