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30/03/2020

SFIDAUTISMO20 campagna FIA 30 marzo-12 aprile 2020

In questo momento drammatico per l’Italia e per il Mondo torna la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #sfidAutismo20 di FIA - Fondazione Italiana Autismo, per finanziare progetti di ricerca sulle soluzioni ai tanti problemi che le persone con autismo afforntano quotidianamente. Il finanziamento della ricerca è una condizione indispensabile per individuare terapie e interventi psicoeducativi che migliorino la qualità della vita delle persone con autismo e dei loro famigliari.
Il 2 aprile, XII Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, nonostante l’emergenza Coronavirus, alcuni monumenti importanti in Italia e nel Mondo si tingeranno di blu, il colore scelto dall’ONU per l’autismo.
Dal 30 marzo al 12 aprile con un SMS Solidale al 45588 sarà possibile sfidare l’autismo donando 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 euro la donazione per le chiamate da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile e di 5 o 10 euro quella per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.

La raccolta fondi di FIA – Fondazione Italiana Autismo è destinata a finanziare i progetti di ricerca in ambito scientifico che sono stati selezionati dai Comitati Scientifici di FIA tra quelli che hanno risposto al Bando FIA 2020. La lista dei progetti selezionati a favore dei quali viene condotta la raccolta fondi #sfidautismo20, è pubblicata sul sito www.fondazione-autismo.it
Tante le storie emerse, aggravate con l’emergenza Coronavirus. Tutte hanno lo stesso comune denominatore. Una famiglia, sola, alle prese 24 ore su 24 con il figlio autistico, che da quando è cominciato l’isolamento si è chiuso ancora di più in se stesso. I medici e gli operatori sociali hanno difficoltà a recarsi presso i Centri. Devono inoltre sottostare alla misurazione della febbre e ai necessari controlli medici. Una situazione che comporta un problema più grave: la ricaduta sui bambini che devono rinunciare ai trattamenti riabilitativi fondamentali per la loro qualità di vita. Un lavoro interrotto che può causare serie conseguenze nel percorso di cura.
Ma il problema non è solo per i bambini. La famiglia che lavora, adesso è ancora più sola, senza aiuti, e con maggiore esigenza di permessi ai sensi della Legge 104 e di assistenza domiciliare.