Ricerca Cerca in
logo disabilità
15/08/2013

IL NUOVO LOGO DELLA DISABILITÀ: LA TRASFORMAZIONE D’UN CONCETTO E DELLA SUA RAPPRESENTAZIONE

Partendo da un’idea degli anni ’90 di Brendan Murphy, alcuni allievi del Gordon College del Massachussets (USA) hanno studiato un nuovo logo per rappresentare la disabilità. Come in precedenza viene raffigurata una persona stilizzata in carrozzina bianca su fondo azzurro, ma la posizione è stata completamente cambiata: il busto in avanti, le braccia indietro che spingono ruote che si muovono. I concetti di staticità e di passività del logo classico vengono sostituiti da quelli di dinamicità e partecipazione attiva.
Questa rivoluzione culturale-iconica ha incontrato molti consensi, tra cui quello del sindaco newyorkese Bloomberg, che ha disposto l’utilizzo del nuovo logo per le strade e sui taxi della 'grande mela', ma ha anche sollevato molte critiche: alcuni hanno giudicato l’innovazione solo apparente, non corrispondente cioè ad un effettivo avanzamento culturale, e pertanto inadeguata, altri hanno sottolineato come la carrozzina rappresenti esclusivamente la disabilità motoria e mantenga un valore discriminativo nei confronti di altre disabilità, ad esempio quelle intellettive o sensoriali, e come, anche all’interno della disabilità motoria, il logo degli studenti americani privilegi le persone atletiche e autosufficienti, altri ancora hanno sostenuto che modifiche limitate alla postura o all’azione non solo non possano superare la parzialità del vecchio logo, ma anzi corrano il rischio d’amplificarla.
Il progetto del nuovo logo è nato nel 2011 dalla creatività di una designer di Cambridge, Sara Hendren, che aveva cominciato a interessarsi d’accessibilità dopo la nascita di un figlio con sindrome di Down, approfondendo, come suddetto, un’idea di Brendan Murphy, designer irlandese spostatosi a Cincinnati per studio e lavoro. L’ispirazione era venuta da un vicino di casa di suo padre a Dublino, in Irlanda: Christy Brown, dalla cui storia di persona con paralisi cerebrale era nato il film premio Oscar “Il mio piede sinistro”. La Hendren e il gruppo del Gordon College hanno perfezionato questo nuovo simbolo e hanno deciso di proporlo ad una responsabile delle Nazioni Unite per la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, che, a sua volta, ha pensato di presentarlo a Calise, collaboratore del sindaco di New York.
Anche il CREA nel 2010, in occasione della sua implementazione e della produzione del suo nuovo logo, rivisitò il simbolo della disabilità cercando di rappresentare una condizione esistenziale dinamica ed evolutiva. L’ideatore, il dottor Marco Bertelli, nuovo direttore scientifico del centro di ricerca, pensò ad un’immagine evocativa di percorsi integrativi ed evolutivi, dove le capacità psichiche individuali, rappresentate da una stilizzazione del sistema limbico, avessero un ruolo centrale.
Al di là delle realizzazioni grafiche, il fatto che negli ultimi anni sempre più voci nel mondo concordino nell'abbandonare i concetti d'immobilità e di rassegnazione e nel ridefinire la disabilità in termini di possibilità e progettualità rappresenta un motivo di riflessione e di speranza per le impostazioni culturali e le politiche socio-sanitarie future.
La nuova realizzazione grafica del Gordon College ed il progetto culturale che la sottende sono descritti dettagliatamente sul sito www.accessibleicon.org.

Daniela Scuticchio e Marco O. Bertelli