Gli atleti con Disabilità Intellettiva (DI) sono stati reinseriti nelle competizioni paralimpiche e saranno dunque presenti ai Giochi di Londra 2012. I disabili intellettivo-relazionali avevano fatto il loro debutto paralimpico nell'edizione di Atlanta 1996. Quattro anni dopo, a Sydney, l'intraprendenza di un reporter spagnolo aveva causato un vero e proprio scandalo: il cronista, normodotato, si era mimetizzato all'interno della delegazione del suo paese, fingendosi disabile e gareggiando regolarmente. Il suo scopo era quello di denunciare come i controlli dei medici sulle classificazioni funzionali degli atleti fossero praticamente nulli, e che chiunque, quindi, avrebbe potuto gareggiare. Lo scoop, nel piccolo mondo delle Paralimpiadi, fu clamoroso e fu deciso di escludere gli atleti con disabilità intellettivo-relazionale non solo dalle Paralimpiadi, ma anche da tutte le competizioni organizzate dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), in attesa che fossero appurate le responsabilità e riorganizzato l'intero sistema di classificazione. Tale riorganizzazione è stata ultimata durante l’assemblea generale dell’IPC, in data 26/11/2009, a Kuala Lumpur (Malesia), deliberando la riammissione alle competizioni degli atleti con disabilità intellettivo-relazionale, che erano stati esclusi dopo l'edizione di Sydney 2000 (ad Atene e Pechino, nel 2004 e nel 2008, avevano gareggiato solamente atleti con disabilità fisiche). Tale notizia, che ha fatto il giro di molte testate giornalistiche ed invaso la rete mediatica, è stata accolta con grande entusiasmo dai massimi esponenti italiani in termini di Paralimpiadi. Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), ha espresso così il suo entusiasmo: «Una notizia che, personalmente, attendevo ed auspicavo da tempo. In questi anni ho cercato di dare il mio contributo affinché