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16/03/2011

L'AMBIENTE SNOEZELEN: COS'È E COME PUÒ ESSERE UTILE AI SERVIZI CLINICI E RESIDENZIALI PER LA DISABILITÀ INTELLETTIVA

Non esistono evidenze per affermare che le funzioni mentali diverse da quelle cognitive, gestite da porzioni filogeneticamente più antiche del sistema nervoso centrale, siano compromesse nella persona con Disabilità Intellettiva (DI). È anzi ipotizzabile che esse rappresentino in questi casi il fulcro del funzionamento psichico ed il miglior interfaccia per lo sviluppo di vissuti di appartenenza e di gradevolezza nell’interazione con l’esterno.
È per questo motivo che, nella progettazione delle nuove abitazioni del villaggio San Sebastiano e del nuovo centro di valutazione per la DI adulta, CREA ha riposto particolare attenzione alla valorizzazione di tutto quanto possa essere colto, apprezzato e utilizzato secondo modalità di funzionamento mentale sottocorticali, ovvero istintuali e emotive, più lontane dalle elaborazioni logiche e deduttive.
Come ogni altro essere umano, anche il portatore di DI sviluppa nell’ontogenesi psicofisica una sinestesia del sistema senso-percettivo che fa sì che qualunque proposta stimolante un senso ne coinvolga, anche solo immaginativamente, altri, generando reazioni che coinvolgono memorie emozionali complesse. L’ipotesi di questo corpo-memoria, di un imprinting permanente delle più importanti sensazioni psico-fisiche, esperite a partire dalla vita intrauterina, implica una connotazione artistica dell’ambiente. Questo dovrebbe saper aspettare il paziente, provocarne la reazione, modificarsi e adattarsi creativamente ad esso, col fine di accrescerne il vissuto di appartenenza, la percezione di autoefficacia e la costruzione di una migliore immagine di sé.
Il nuovo Centro di Integrazione Clinica per la DI (INCLID) del CREA comprende una stanza snoezelen. Qui la persona entra in contatto con suoni, luci, materiali, immagini, e, auspicabilmente, con il suo mondo intimo, ancestrale, fantastico, facendo appello all’aspetto più istintuale e meno razionale.
La stimolazione multisensoriale controllata, detta appunto stimolazione Snoezelen, viene utilizzata da tempo con le persone con disabilità mentali. Le stanze snoezelen sono create appositamente per stimolare tutti i sensi, usando effetti di luce, colori, suoni, musica, profumi, ecc. Combinazioni di materiali diversi sulle pareti possono essere esplorate col tatto e anche il pavimento può essere allestito in modo da favorire il contatto dei piedi e stimolare il senso di equilibrio e l'armonia riflessologica.
Sviluppati originariamente nei Paesi Bassi negli anni 70, gli ambienti snoezelen sono stati inseriti nelle residenze assistenziali di tutto il mondo. Sono particolarmente diffuse in Germania, dove se ne trovano più di 1200.
Il termine "snoezelen" è un neologismo, crasi dalle parole olandesi "snuffelen" (trovare, esplorare) e "doezelen" (sonnecchiare, pisolare).
In linea generale l'intervento snoezelen consiste in una terapia non-direttiva e può essere praticata per offrire un'esperienza multisensoriale o ipersensoriale. In quest'ultimo caso il focus viene orientato su un unico senso semplicemente adattando l'illuminazione, l'atmosfera, i suoni e la consistenza tattile ai bisogni specifici dell'utente.
Non esistono misure di esito standardizzate, l'obiettivo è assistere l'utente nell'ottenere la massima soddisfazione negli atti di rilassamento e negli altri atti della vita a questi collegati.
Gli studi finora condotti sulla stimolazione snoezelen sono pochi. Quasi tutti hanno adottato un'analisi comportamentale applicata (una logica sperimentale per identificare le variabili responsabili dei cambiamenti nel comportamento) o misure fisiologiche. L'adeguatezza tecnica dei disegni sperimentali è risultata estremamente variabile e i campioni altrettanto eterogenei per livello di disabilità intellettiva, età e caratteristiche cliniche, come la presenza di autismo.
Ciò premesso, la maggior parte della letteratura evidenzia un'ampia gamma di risultati positivi, soprattutto nel confronto fra esposizione ad ambienti snoezelen e non-snoezelen.
I vantaggi più importanti dell'intervento individualizzato sulle persone con DI o altri disturbi dello sviluppo, riguardano i comportamenti adattivi e la partecipazione alle quotidiane attività della vita. Variabili significative sul buon esito dell'utilizzo sembrano rappresentate dall'attitudine dello staff, dall'atteggiamento dei singoli prestatori di cura e dal posizionamento della stanza.

RIFERIMENTI

- Lancioni GE, Cuvo AJ, O'Reilly MF. Snoezelen: an overview of research with people with developmental disabilities and dementia. Disabil Rehabil. 2002; 24: 175-84
- Chung JCC, Lai CKY. Snoezelen for dementia. The Cochrane Database of Systematic Reviews 2002, Issue 4.
- Guerralisi S. Il metodo della globalità dei linguaggi. Borla, Roma, 1987
- Hogg J, Cavet J, Lambe L, Smeddle M. The use of 'Snoezelen' as multisensory stimulation with people with intellectual disabilities: a review of the research. Res Dev Disabil. 2001 Sep-Oct;22(5):353-72.
- Lotan M, Gold C. Meta-analysis of the effectiveness of individual intervention in the controlled multisensory environment (Snoezelen) for individuals with intellectual disability. J Intellect Dev Disabil. 2009 Sep;34(3):207-15.

Marco O. Bertelli