La prevalenza (numero di casi di malattia sul numero di persone esistenti) della Disabilità Intellettiva (DI), ex Ritardo Mentale, è stimata tra l’1 e il 2,5 %, l’incidenza (numero di nuovi casi in un anno) intorno all’1,8%.
Dati recenti indicano una riduzione del tasso di prevalenza di DI solo nelle società occidentali, mentre una tendenza opposta è individuabile in tutti a reddito medio-basso. In paesi a maggior sviluppo, come la Finlandia o i Paesi Bassi, la prevalenza di DI è attualmente inferiore all’1% mentre si arriva al 6% in alcuni paesi dell’Est europeo. Anche nei contesti più fortunati, gli indici di morbilità rimangono nettamente superiori a quelli della schizofrenia o del disturbo bipolare, tanto per non uscire dall’ambito delle condizioni neuropsichiatriche.
Fattori ambientali, come l’esposizione al piombo, la carenza di ferro o la malnutrizione, problemi perinatali e molte altre condizioni non genetiche sembrano avere in queste aree geografiche un ruolo patogenetico prevalente.
La mancanza di dati epidemiologici adeguati e condivisi è stato uno dei motivi principali di esclusione anche dall’ultimo studio condotto dall’Organizzazione Mondiale di sanità e dalla World Bank Burden of Disease, con le conseguenze che la DI occupa ancora oggi una posizione di rilievo tra i “problemi nascosti” della salute mondiale ed il divario tra offerta di servizi e bisogni insoddisfatti è diventato incalcolabile.
L’Atlante WHO per la DI, di recentissima pubblicazione, rappresenta di fatto la prima occhiata generale che il mondo dà a questo problema. È il primo rapporto completo sulle risorse e sulle condizioni di cura in 170 paesi del mondo. Fornisce un’ampia descrizione della terminologia, dell’uso dei sistemi di classificazione, dell’organizzazione dei finanziamenti, dei modelli di assistenza, delle legislazioni, della diffusione di conoscenza, della formazione, nonché del ruolo delle organizzazioni nazionali e internazionali, delle fonti di informazione e della ricerca.
RIFERIMENTI
WHO. Atlas: global resources for persons with intellectual disabilities. World Health Organization, Geneva, 2007.