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20/11/2010

DEFINIRE LA DISABILITÀ INTELLETTIVA: DAL RITARDO MENTALE AI DISTURBI DELLO SVILUPPO INTELLETTIVO

Il Ritardo Mentale (RM) costituisce una condizione di difficile inquadramento. Le definizioni, spesso troppo generiche, sono infatti numerose e molto diverse tra loro, ora descrivendo un deficit, ora individuando un disturbo, una sindrome o una malattia, ora delineando una condizione di disabilità. In ogni caso si fa riferimento ad una condizione che raccoglie molte sindromi diverse, la cui natura poggia, con percentuali di volta in volta diverse, sui piani biologico, psicologico, e sociale. Si tende oggi a ritenere che la popolazione con RM debba più semplicemente essere considerata come una popolazione necessitante di un aiuto superiore alla media nelle principali attività della vita quotidiana.
Nei principali manuali diagnostici internazionali (DSM-IV TR e ICD-10) la caratteristica fondamentale del RM è un funzionamento intellettivo generale significativamente al di sotto della media (criterio A) che è accompagnato da significative limitazioni nel funzionamento adattivo in almeno due delle seguenti aree delle capacità di prestazione: comunicazione, cura della persona, vita in famiglia, capacità sociali/interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute, e sicurezza (Criterio B). L'esordio deve avvenire prima dei 18 anni (criterio C). Il RM ha molte etiologie diverse e può essere visto come la via finale comune di vari processi patologici che agiscono sulla struttura e sul funzionamento di alcune aree del sistema nervoso centrale.
Il funzionamento intellettivo generale è definito dal quoziente di intelligenza (QI) o da equivalenti, ottenuto tramite la valutazione con uno o più test di intelligenza standardizzati somministrati individualmente (per es., la Scala di Intelligenza Wechsler, la Stanford Binet, la Batteria di Valutazione di Kaufman). Un funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media è definito da un QI di circa 70 o inferiore (circa 2 deviazioni standard al di sotto della media).
Ritardo Mentale Lieve livello del QI da 50-55 a circa 70
Ritardo Moderato livello del QI da 35-40 a 50-55
Ritardo Mentale Grave livello del QI da 20-25 a 35-40
Ritardo Mentale Gravissimo livello del QI sotto 20 o 25.
L’espressione ‘Ritardo Mentale’ è stata abbandonata dalla cultura scientifico-sociale contemporanea e sostituita con ‘Disabilità Intellettiva’ (DI). Infatti le parole ‘ritardo mentale’, ancora reperibili nei principali manuali diagnostici internazionali, rimandano alla superata convinzione di una condizione di generale alterazione delle funzioni mentali, mentre le parole ‘disabilità intellettiva’ descrivono un’incapacità al raggiungimento di alcuni obiettivi (disabilità) che hanno a che fare con l’intelligenza ed in particolare con i processi logico-deduttivi che permettono un rapido apprendimento di nuove nozioni.
La sezione psichiatria della DI dell’Associazione Mondiale di Psichiatria (WPA-SPID) ha già proposto una nuova espressione, ancor più precisa e ancor meno stigmatizzante, che ruoti sulle dimensioni semantiche dei termini ‘disturbo’, ‘cognitivo’ e ‘sviluppo’. Nell'ultimo meeting, tenutosi a maggio 2010 presso il quartier generale dell'Organizzazione Mondiale di Sanità, il gruppo di lavoro per la nuova classificazione ICD-11 (Classificazione Internazionale delle Malattie – 11a edizione) del ritardo mentale, ha proposto la denominazione di “disturbi dello sviluppo intellettivo”.

RIFERIMENTI
Salvador-Carulla L., Bertelli M. 'Mental retardation' or 'intellectual disability': time for a conceptual change. Psychopathology, 2008;41(1):10-6.

Marco O. Bertelli