Si è concluso sabato 28 aprile 2018 il primo workshop europeo dell’Istituto Gaslini e dell’Università di Genova sull'asse intestino-cervello.
Negli ultimi anni la ricerca sul livello di influenzamento del microbiota sullo sviluppo e sul funzionamento cerebrale ha avuto uno sviluppo sorprendente.
Con l'espressione 'microbiota umano' si fa riferimento all'insieme di microorganismi simbiontici all'uomo, cioè ai batteri, archeobatteri, funghi, virus e protozoi che colonizzano i tessuti umani, principalmente l'epitelio dell'intestino, delle cavità naso-oro-faringee, della pelle e del tratto urogenitale, con un rapporto di reciproco vantaggio.
Il termine microbioma, che spesso viene usato erroneamente come sinonimo di microbiota, indica invece la totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota.
Ogni individuo possiede il suo proprio microbiota, anche se alcuni ricercatori hanno messo in evidenza l'esistenza di un piccolo numero di specie condivise da tutti gli esseri umani, che costituirebbero il nucleo filogenetico del microbiota intestinale della nostra specie.
Negli ultimi 10 anni le ricerche sul complesso sistema di relazioni che lega il sistema nervoso centrale all'intestino e al microbiota sono aumentate progressivamente. Il tratto gastrointestinale dell’uomo, lungo in media 8 metri e con una superficie complessiva pari a quella di un campo da tennis, si rivela un ecosistema di una ricchezza inusitata, comprendente più di 1000 specie batteriche, con un genoma 300 volte superiore a quello umano e soggetto a modifiche da parte dell'ambiente con una velocità almeno 1000 volte superiore. Particolarmente marcato è stato lo sviluppo della metagenomica intestinale, ovvero dello studio dell’insieme dei diversi materiali genetici (metagenoma) derivanti dalle diverse specie presenti nel tubo digerente umano.
Il microbiota dell’intestino ha un peso di circa 2 kg e rappresenta un “organo”, nel senso che co-evolve col suo ospite tendendo all'omeostasi. L’uomo mette a disposizione un ambiente ideale per caratteristiche fisiche e nutrienti, mentre i microorganismi ricambiano svolgendo funzioni che il corpo umano non riuscirebbe a svolgere autonomamente, come la produzione di alcune vitamine, ormoni e neuropeptidi o la digestione di zuccheri e grassi complessi.
Gli studi degli ultimi anni indicano in modo sempre più chiaro che il microbiota costituisce un “modulatore” dello stato di salute o di malattia dell’uomo: in assenza di perturbazioni ambientali e in condizioni di buona salute dell'ospite, il microbiota rimane stabile nel tempo, mentre in caso di malattie si osservano cambiamenti significativi della quantità e della qualità delle diverse specie e sottospecie microbiologiche. In generale, una varietà elevata nella composizione del microbiota è stata associata a una maggiore condizione di salute dell'ospite. Molti disturbi psichici e neurologici comportano una diminuzione dei batteri intestinali.
La colonizzazione microbiologica sembra influire anche sullo sviluppo cerebrale per tutta l'esistenza dell'uomo, probabilmente già e soprattutto in epoca gestazionale. Recentemente è stato dimostrato che non solo molte delle sostanze prodotte dai saprofiti dell'intestino materno sono in grado di superare la barriera placentare, ma addirittura alcun batteri stessi.
Dopo la nascita, una composizione anomala del microbiota intestinale è stata ripetutamente associata a predisposizione del bambino a potenziali stati di infiammazione acuta e cronica, fino all’insorgenza di vere e proprie patologie.
L’ipotesi che un’alterazione della composizione dell’attività del microbiota possa essere messa in relazione con il disturbo dello spettro autistico è avvallata dal fatto che la metà delle persone con autismo presentano problemi gastrointestinali, soprattutto stipsi, diarrea e dolore addominale e un’alterazione della permeabilità della barriera intestinale.
RIFERIMENTI
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- Workshop Europeo “The Gut-Brain-Microbiome connection in neuropsychiatric diseases of children and adults”, Genova 27-28 aprile 2018: https://www.insalutenews.it/in-salute/asse-intestino-cervello-microbiota-nelle-malattie-neuropsichiatriche-workshop-europeo-a-genova/