È stato ampiamente dimostrato che le modalità con cui le persone con disabilità intellettiva (DI) e disturbo dello spettro autistico (DdSA) manifestano i sintomi psichiatrici differiscono sostanzialmente da quelle della popolazione generale. La valutazione degli epifenomeni complessi con cui esse mostrano il loro disagio o la loro sofferenza psico-fisica richiede competenze altrettanto articolate e non può essere adeguatamente condotta senza aver ricevuto una formazione specifica. Tuttavia, nella maggior parte dei paesi Europei, Italia compresa, le conoscenze di base per garantire pratiche cliniche adeguate continuano a mancare. Recentemente un gruppo di ricercatori europei ha valutato le opportunità formative ed educative esistenti in Europa rispetto alle problematiche di salute fisica e mentale delle persone con DI e DdSA, rilevando un’estrema carenza di moduli e contenuti in tutti i curricula delle scienze sanitarie. Nel nostro paese la situazione appare particolarmente negativa, almeno secondo i risultati di una ricognizione preliminare condotta da INAP e CREA per conto dell’Osservatorio Nazionale Disabilità sull’inclusione di tali tematiche nei programmi d’insegnamento dei corsi di laurea in medicina e chirurgia e di specializzazione in psichiatria: la quasi totalità dei docenti intervistati ha riferito di non dedicare lezioni non solo alle co-occorrenze psichiatriche, ma neanche ai disturbi del neurosviluppo in generale. Anche nei rari casi in cui l’insegnamento includeva tali contenuti, questi risultavano gravemente limitati sia in quantità che in qualità. Dunque non deve sorprendere la cattiva disposizione degli psichiatri attuali e futuri verso le problematiche specifiche della DI e del DdSA: la maggior parte si dichiara preoccupata di lavorare con questi pazienti, denunciando mancanza di competenza e di strumenti. Anche coloro che hanno acquisito alcune conoscenze specifiche, spesso per buona volontà o per interesse personale, non sembrano possedere le nozioni indispensabili alla correttezza delle pratiche quotidiane, per esempio gli adattamenti dei criteri dei principali sistemi diagnostici [DC-LD (Diagnostic Criteria for Learning Disability, adattamento dell’ICD-10 elaborato dal Royal College of Psychiatrists) e DM-ID (Diagnostic Manual-Intellectual Disability, adattamento del DSM-5 elaborato dalla National Association of Dual Diagnosis degli Stati Uniti d’America).
La formazione degli operatori rappresenta probabilmente l’intervento prioritario e più efficace per colmare le attuali carenze dei servizi di salute mentale rispetto ai bisogni delle persone con DI e DdSA. Alcuni temi generali dovrebbero essere inclusi con urgenza nel curriculum formativo di medici, infermieri e di tutti gli altri professionisti della sanità, mentre agli psichiatri e agli altri specialisti della salute mentale dovrebbero venire trasmesse conoscenze approfondite, in grado di garantire a queste popolazioni svantaggiate almeno la stessa qualità di cura offerta a tutti gli altri utenti.
RIFERIMENTI
- Fletcher, R., Barnhill, J., Cooper, S.A. (2016). Diagnostic Manual-Intellectual Disability: A textbook of Diagnosis of Mental Disorders in Persons with Intellectual Disability- 2nd edition (DM-ID 2). NADD Press, Kingston, NY.
- Royal College of Psychiatrists (2001). Diagnostic Criteria for Psychiatric Disorders for use with Adults with Learning Disabilities/Mental Retardation (DC-LD), Gaskell, London.
- Salvador-Carulla L, Martínez-Leal R, Heyler C, et al. (2015). Training on intellectual disability in health sciences: the European perspective. International Journal of Developmental Disabilities, 61(1):20-31.
- Werner S, Stawski M (2012). Mental health: knowledge, attitudes and training of professionals on dual diagnosis of intellectual disability and psychiatric disorder. Journal of Intellectual Disability Research, 56, 291–304