Le notizie della programmazione del film antivaccinista “Vaxxed - dall’insabbiamento alla catastrofe” di Andrew Wakefield presso la sala del Senato della Repubblica Italiana e del suo annullamento stanno occupando in questi giorni posizioni di rilevo in tutti i mass media.
Il documentario, già rifiutato dal comitato organizzativo del Tribeca Festival di De Niro, non si limita ad esporre in modo impressionistico le teorie del medico inglese sul nesso causale fra vaccinazioni infantili, in particolare il trivalente antimorbillo, parotite e rosolia, e aumento della prevalenza dell’autismo, ma allude anche e ripetutamente alla volontà della comunità scientifica internazionale e delle istituzioni internazionali di nascondere il problema.
La proiezione del film nella sala del Senato era stata organizzata per il prossimo 4 ottobre da un politico, l’onorevole Bartolomeo Pepe, il quale ha promesso di mantenere l’evento nella stessa data, in una sede diversa. La casa di distribuzione del documentario ha comunque già organizzato per la seconda metà di ottobre 4 proiezioni in altrettante città italiane, Roma, Rimini, Firenze e Milano.
La grande attenzione dei giornalisti a questi fatti è adeguata, poiché essi rappresentano indicatori di numerosi rischi di rilievo, sia qualitativo che quantitativo, per tutti i cittadini italiani in vari ambiti di primaria importanza, quali la salute, l’epistemologia, la morale o l’organizzazione socio-culturale.
I rischi per la salute, soprattutto quella dei bambini, riguardano principalmente i gravi danni delle infezioni virali, inclusa la morte. Nel 2014 il numero di vaccinati nel nostro Paese è sceso per la prima volta sotto la soglia minima dell’immunità di gregge, ovvero della percentuale di persone vaccinate che permette alla totalità della popolazione di essere adeguatamente protetta dalla malattia, che è pari al 95%. Le prime stime del 2015 indicano un ulteriore calo di circa l’1,5%. Ciò vuol dire che il rischio per i bambini di ammalarsi di morbillo, di rosolia o di parotite è cresciuto significativamente negli ultimi anni. Queste malattie possono determinare gravi danni al sistema nervoso centrale. Uno studio recente ha dimostrato come la rosolia, sia nella gestante, sia nel bambino, possa determinare quadri sindromici ascrivibili all’autismo, che verrebbero prevenuti e non favoriti dalla vaccinazione.
Il movimento ideologico antivaccini ha finito per condizionare anche una certa percentuale dei pediatri: negli Stati Uniti il 5% ha dichiarato di ritenere che molti preparati possono causare autismo.
I rischi epistemologici si riferiscono alla sottrazione di valore al ruolo degli scienziati e al metodo che seguono nel fornire le loro indicazioni per le pratiche.
Una causa importante della formazione di questa cultura antiscientifica è rappresentata dai social media e dai siti web generalisti, attraverso la promozione del primato della narrazione libera e del giudizio individuale dei prodotti di attività ad alta specificità tecnica, come appunto i vaccini, i farmaci o altri presidi medico-chirurgici. Secondo alcune indagini recenti la porzione maggiore di genitori dubbiosi riguarderebbe persone ben informate, ma condizionate da un pregiudizio di scarsa affidabilità dell’industria farmaceutica e della comunità scientifica internazionale, spesso sostenuto da movimenti ideologici o politici.
Questa mancanza di mediazione tecnica, nomotetica, di giudizi basati su percorsi conoscitivi validati, può ridurre il consenso dell’opinione pubblica sui fattori positivi e attribuire invece un valore eccessivo alle dicerie, allo scetticismo, al pensiero cospirativo o paranoico.
In un sistema socio-politico in cui la cultura non riconosce il giusto valore alla ricerca scientifica, il buon senso - anche nelle questioni tecniche - rischia di rimanere in balia di sofismi e di obiettivi circostanziati, com’era nella Grecia presocratica.
Prima della scelta dell’Onorevole Pepe, aveva già fatto scalpore la pubblicazione sul British Medical Journal di un articolo in cui alcuni candidati repubblicani americani esprimevano i loro dubbi sui vaccini all’interno del dibattito per i programmi presidenziali.
È dunque di primaria importanza ridare alla scienza il ruolo che merita e favorire la diffusione delle sue espressioni. Uno studio del centro di pediatria di Madrid ha mostrato che un servizio di counseling ai genitori che scelgono di non vaccinare i figli può far cambiare loro idea nel 90% dei casi e portare a far eseguire la vaccinazione immediatamente nel 45%.
Un altro studio dell’Università di Princeton e della Mason di Fairfax ha prodotto dati inequivocabili su come l’incremento del consenso da parte dei medici e la sua comunicazione attraverso i mass media possa ridurre drasticamente il numero di genitori scettici.
L’infondatezza dell’associazione fra vaccini e autismo è stata ampiamente documentata, anche sul sito del CREA. A ulteriore conferma si riporta qui un aggiornamento di letteratura riferito a uno studio retrospettivo americano pubblicato già un anno fa su JAMA, una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo: in una coorte di 96.000 bambini non è stata riscontrata nessuna differenza della prevalenza di autismo fra vaccinati col trivalente e non vaccinati, anche dopo controllo per familiarità e dunque per predisposizione genetica, sia all’autismo che al vaccino stesso.
RIFERIMENTI
- Dyer O. Republican candidates cast doubt on vaccines in US presidential debate. BMJ, 2015; Sep 18;351:h5006.
- Jain A, Marshall J, Buikema A, Bancroft T, Kelly JP, Newschaffer CJ. Autism occurrence by MMR vaccine status among US children with older siblings with and without autism. JAMA, 2015; Apr 21;313(15):1534-40.
- Piñeiro Pérez R, Hernández Martín D, Carro Rodríguez MÁ, de la Parte Cancho M, Casado Verrier E, Galán Arévalo S, Carabaño Aguado I. Vaccination counselling: The meeting point is possible. An Pediatr (Barc), 2016 Jul 16. pii: S1695-4033(16)30208-9. doi: 10.1016/j.anpedi.2016.06.004. [Epub ahead of print]
- Suryadevara M, Handel A, Bonville CA, Cibula DA, Domachowske JB. Pediatric provider vaccine hesitancy: An under-recognized obstacle to immunizing children. Vaccine, 2015 Nov 27; 33(48): 6629-34.
- van der Linden SL, Clarke CE, Maibach EW. Highlighting consensus among medical scientists increases public support for vaccines: evidence from a randomized experiment. BMC Public Health, 2015 Dec 3; 15: 1207.