Parlare di cause di disturbi senza far riferimento a una rigorosa metodologia scientifica è inutile e potenzialmente dannoso. Per chi lavora nella ricerca medica ciò è così scontato da far pensare che quando avviene non possa che essere strumentale al raggiungimento di un fine diverso dal progresso della conoscenza.
Lo scenario è quasi sempre lo stesso: c’è un grave disturbo o una condizione di grave disabilità, c'è la difficoltà a spiegarne e accettarne l'esistenza, c'è un diffuso pregiudizio sull'inaffidabilità di tutto il sistema sanitario, c'è il medico 'geniale' e 'alternativo' che fa una scoperta 'scomoda' per la società scientifica internazionale (ma spesso non prova neanche a pubblicare un dato in proposito), ci sono gli avvocati che chiedono enormi indennizzi e ci sono i giornalisti che devono vendere notizie.
Questo vale anche per la presunta relazione fra vaccinazione trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) e autismo, recentemente tornata alla ribalta per l'indagine della procura di Trani a seguito della denuncia dei genitori di un bambino portatore di questa condizione.
Dal 1998, quando Andrew Wakefield, un medico inglese, pubblicò uno studio che sembrava dimostrare l'esistenza di anticorpi antimorbillo nell'intestino di bambini autistici, la comunità scientifica internazionale ha avviato un intenso percorso di ricerca sulla possibilità che i vaccini infantili potessero causare Disturbi dello Spettro Autistico (DSA). Le numerose ricerche metodologicamente corrette, cioè riferite a grandi campioni controllati e non a singoli casi particolari, non solo non hanno mai confermato questa associazione ma hanno anche dimostrato che l'autore del primo studio aveva manipolato i dati e falsificato le conclusioni, corrotto da un avvocato che stava seguendo alcune richieste di risarcimento.
In una ricerca condotta da Frank De Stefano, del CDC (Centro per il Controllo e la prevenzione delle Malattie) di Atalanta, su oltre 1000 bambini con e senza autismo e pubblicata nel 2013 sul Journal of Pediatrics, è stata negata anche qualunque possibile base immunologica del nesso di causalità fra vaccino e DSA: infatti non è stato trovato nessun legame con gli antigeni contenuti nei vaccini, cioè con gli elementi che determinano l’attivazione del sistema immunitario.
Nel caso italiano di cui si parla in questi giorni, gli incriminati principali sono i metalli pesanti, soprattutto il mercurio, usati dal 2002 come additivo nei vaccini. Ancora una volta la ricerca sui grandi numeri mostra che i bambini vaccinati con prodotti con e senza mercurio hanno lo stesso tasso di DSA. Una prova ancora più forte viene dalla costatazione che, dopo il bando del mercurio dai vaccini, il tasso di autismo è rimasto invariato.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiunto il seguente pronunciamento all’interno del suo documento ufficiale sull’autismo: “I dati epidemiologici disponibili non mostrano nessuna evidenza di correlazione tra il vaccino trivalente per morbillo, rosolia e parotite e l’autismo, e lo stesso vale per ogni altro vaccino infantile”.
Il rischio di gravi alterazioni dello sviluppo del sistema nervoso centrale è invece senz'altro più alto in caso di sospensione delle vaccinazioni. Basti pensare al fatto che l'infezione del virus della rosolia nelle gestanti è stato in passato una delle principali cause di grave disabilità intellettiva. In Gran Bretagna dove a seguito della pubblicazione di Wakefield ci sono stati anni con brusco calo di vaccinazioni, si è assistito ad una vera e propria epidemia d'encefalite da morbillo.
Chi scrive aveva già affrontato, insieme al Prof Zappella, questo argomento in un articolo di commento alle Linee Guida dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti (2011), in cui si affermava appunto un'etiopatogenesi complessa con prevalenti basi genetiche. Nei giorni scorsi l'ufficio stampa dell'ISS ha pubblicato un position statement in cui si ribadisce l'assoluta mancanza d'evidenza scientifica sulla possibilità che i vaccini possano causare DSA. Nello stesso articolo l'ISS precisa anche che il medico che ha dato il via alle recenti vicende pugliesi si è definito "esperto di autismo con nomina dell’Istituto Superiore della Sanità" impropriamente. Infatti è stato solo inviatato dall’ISS, su indicazione di associazioni di pazienti, a partecipare al gruppo di lavoro per la stesura delle Linee Guida del 2011. “Nessuno dei partecipanti al gruppo di lavoro può essere qualificato come "esperto" o "consulente" dell’ISS.” Per di più tale medico “non ha condiviso i criteri e la metodologia usata e non ha sottoscritto il documento finale”.
RIFERIMENTI
- Committee to Review Adverse Effects of Vaccines, Institute of Medicine; Stratton K, Ford A, Rusch E, Clayton EW, editors. Adverse Effects of Vaccines: Evidence and Causality. Washington (DC): National Academies Press (US); 2011 Aug 25.
- De Stefano F, Price CS, Weintraub ES. Increasing exposure to antibody-stimulating proteins and polysaccharides in vaccines is not associated with risk of autism. J Pediatr. 2013 Aug;163(2):561-7.
- Godlee F, Smith J, Marcovitch H. Wakefield's article linking MMR vaccine and autism was fraudulent. BMJ. 2011 Jan 5;342:c7452.
- Istituto Superiore di Sanità. Ufficio Stampa. Vaccini e autismo. ISS 26 Marzo 2014. http://www.iss.it/pres/?lang=&lang=1&id=1409&tipo=6
- Maisonneuve H, Floret D. [Wakefield's affair: 12 years of uncertainty whereas no link between autism and MMR vaccine has been proved]. Presse Med. 2012 Sep;41(9 Pt 1):827-34.
- Wakefield AJ, Murch SH, Anthony A, et al. Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children. Lancet. 1998 Feb 28;351(9103):637-41.
Retraction in: Lancet. 2010 Feb 6;375(9713):445. Partial retraction in: Murch SH, Anthony A, Casson DH, et al. Lancet. 2004 Mar 6;363(9411):750.
- World Health Organisation. Global Vaccine Safety. MMR and autism. http://www.who.int/vaccine_safety/committee/topics/mmr/mmr_autism/en/
- Zappella M. e Bertelli M. Linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità su “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti”: limiti e implicazioni. Journal of Psychopathology 2012; 18: 322-327.