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attenzione
18/09/2013

IL RUOLO DELL’ATTENZIONE NELLA VITA AFFETTIVA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ INTELLETTIVA GRAVE O GRAVISSIMA

È stato dimostrato che l’attenzione svolge un ruolo importante nella comparsa e nella regolazione delle emozioni, ma non ci sono dati sull’impatto che i gravi difetti attentivi, come quelli compresi in alcune forme di Disabilità Intellettiva (DI), possono avere sulla vita affettiva individuale.
Nella popolazione con DI la tecnica più frequentemente utilizzata per ottenere informazioni sulle emozioni è l’osservazione, ma anche gli studi di neurofisiologia sembrano fornire dati utili.
Il dottor Pieter Vos ed i suoi collaboratori dell’Università di Leuven in Belgio hanno recentemente studiato le risposte attentive a stimoli emozionali diversi in un campione di 27 persone con DI grave e gravissima. Ai probandi sono stati applicati 4 stimoli positivi e 4 negativi, selezionati fra quelli indicati dal personale assistenziale. Le procedure di somministrazione sono state videoregistrate per poter valutare successivamente con alto grado di precisione la reazione attentiva. Durante l’esposizione allo stimolo è stata misurata la frequenza cardiaca.
Contrariamente alle attese, il livello di attenzione è risultato maggiore in risposta a stimoli emotivi negativi, ma solo nei primi secondi dall’esposizione. Infatti non sono state trovate differenze tra stimoli negativi e positivi tra il quarto ed il sesto secondo di esposizione mentre dopo il sesto secondo l’attenzione è risultata addirittura più bassa in risposta a stimoli negativi.
Questi dati permettono d’estendere alle persone con grave DI quanto già rilevato da altri studi sulla popolazione generale, ovvero che l’orientamento dell’attenzione rappresenta uno dei modi con cui un individuo regola istintivamente le proprie emozioni. La conclusione è in linea con la teoria della regolazione delle emozioni formulata da Gross circa un decennio fa, secondo la quale esisterebbe in ciascun individuo una capacità più o meno automatica di modulare in modo adattivo la risposta emotiva alle diverse situazioni, di condizionare le espressioni affettive, quando provarle e come esprimerle.
Un altro risultato dello studio di Vos e colleghi evidenzia, come atteso anche per la popolazione generale, una relazione negativa tra frequenza cardiaca ed attenzione.
Gli autori concludono che anche le persone con DI grave e gravissima sembrano utilizzare la distribuzione attenzionale per regolare le proprie emozioni e che esiste, sempre in modo dimensionalmente simile alla popolazione generale, un’associazione fra bassa frequenza cardiaca e livelli di attenzione più alti.

RIFERIMENTI

- Vos P, De Cock P, Munde V, Neerinckx H, Petry K, Van Den Noortgate W, Maes B. The role of attention in the affective life of people with severe or profound intellectual disabilities. Res Dev Disabil. 2013 Mar;34(3):902-9.
- Vos, P., De Cock, P., Munde, V., Petry, K., Van den Noortgate, W., & Maes, B. (2012). The tell-tale: What do heart rate skin temperature and skin conductance reveal about emotions of people with severe and profound intellectual disabilities? Research in Developmental Disabilities, 33, 1117–1127.
- Gross, J. (2008). Emotion regulation. In M. Lewis, J. M. Haviland-Jones, & L. Feldman Barret (Eds.), Handbook of emotions (3rd ed., pp. 180–195). New York: Guilford Press.

Micaela Piva Merli, Marco O. Bertelli, Annamaria Bianco