Il 27 maggio 2013 l'Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha adottato il nuovo Piano d'Azione Globale (PAG) per la salute mentale, atto a modificare le politiche sanitarie in tutti i Paesi del mondo.
Tale documento, il primo nella storia dell’OMS, ha rappresentato un riconoscimento formale dell'importanza che i 194 Stati Membri dovranno attribuire alla salute mentale nel prossimo decennio, oltreché un impegno a mettere in atto azioni specifiche di promozione, tutela ed efficacia.
Il piano d’azione si focalizza su quattro obiettivi principali:
• rafforzare le politiche amministrative per migliorare l’efficacia degli interventi;
• fornire servizi socio-sanitari integrati e capaci di rispondere alle esigenze del cittadino;
• attuare strategie di prevenzione e promozione;
• dare impulso alla ricerca, rafforzando i sistemi informativi e le evidenze scientifiche.
Il nuovo PAG è stato redatto a partire da un processo di consultazione che ha coinvolto 135 Stati Membri, 60 tra centri di collaborazione e centri accademici, 76 organizzazioni non governative (ONG) e 17 altre organizzazioni e singoli consulenti. Negli ultimi 12 mesi tale concertazione ha portato al raggiungimento di un consenso sulle azioni chiave da intraprendere in relazione a ciascuno dei quattro obiettivi principali. Inoltre, per la prima volta, sono stati concordati obiettivi globali e indicatori specifici misurabili per monitorare l'attuazione, l’avanzamento e l'impatto del piano d’azione. Gli obiettivi includono un aumento del 20% della copertura dei servizi per gravi disturbi psichiatrici e una riduzione del 10% del tasso di suicidi entro il 2020. Tali dati saranno presentati alle edizioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità del 2015, 2018 e 2021.
Il PAG 2013-2020 sintetizza alcuni degli importanti cambiamenti culturali nell’approccio alla salute mentale verificatisi nel corso degli ultimi anni. Il documento sottolinea infatti l'importanza di tutelare e promuovere i diritti umani, indipendentemente dal livello di disabilità, ed assegna un ruolo centrale all’assistenza socio-sanitaria territoriale. Inoltre, l’introduzione del termine ‘guarigione’ (‘recovery’) allontana da un modello di stampo esclusivamente medico, focalizzando l’attenzione su attività e servizi che possano generare reddito ed opportunità educative, come quelli sociali e di comunità.
Oltre a ciò, sono anche state delineate le direttive che i vari stati membri dovranno adottare al fine di promuovere la salute mentale, prevenire le psicopatologie, rafforzare e responsabilizzare la società civile. Le associazioni di persone con disturbi psichiatrici e disabilità psico-sociali vengono dovranno esser motivate e favorire nell’assumere un ruolo attivo nei dibattiti politici e nei processi decisionali. Molte delle suddette azioni verranno attuate all’interno dei gruppi a basso e medio reddito, dove è stato rilevato il divario più ampio fra necessità e disponibilità di servizi.
Alla base di questo rivoluzionario documento è la visione di "un mondo in cui la salute mentale sia considerata di primaria importanza, promossa e protetta, i disturbi mentali vengano prevenuti e le persone siano in grado di esercitare la totalità dei loro diritti e di aver accesso, in modo tempestivo, a servizi socio-sanitari di alta qualità”. Tutto ciò è stato predisposto a garanzia del raggiungimento del livello più alto possibile di salute e di partecipazione nella società per tutte le persone, senza limiti derivanti da stigmatizzazioni o discriminazioni.
La messa in pratica di queste nuove linee-guida non sarà esente da difficoltà, in particolare per la necessità di porre rimedio ad anni o addirittura decenni di investimenti insufficienti.
I politici e i professionisti della salute mentale dovranno contribuire a quest’inversione di tendenza, assicurandosi che la promozione, la protezione e il ripristino delle buone pratiche di salute mentale rappresentino una parte integrante delle loro responsabilità.
L’OMS ritiene che lo sviluppo di amministrazioni locali e di un’azione concertata da parte di tutti gli attori del settore possa rappresentare uno strumento chiave per superare le molte difficoltà e sviluppare in tutti i Paesi servizi socio-sanitari che meglio si conformino al nuovo concetto di salute, cioè ad una salute che superi l’idea di integrità morfologica e funzionale ed attribuisca un ruolo centrale al benessere psicologico e sociale.
RIFERIMENTI
WHO (World Health Organization). Draft comprehensive mental health action plan 2013–2020. May 16, 2013. http://apps.who.int/gb/ebwha/pdf_fi les/WHA66/A66_10Rev1-en.pdf (accessed June 3, 2013).