Nei paesi occidentali industrializzati lo stroke, in italiano ictus, rappresenta una delle maggiori cause di morte e di disabilità acquisita. Negli ultimi anni la riabilitazione, che ricopre un ruolo centrale nel percorso di cura post-stroke, si sta arricchendo di nuove tecniche. La stimolazione cerebrale, la mirror therapy (terapia specchio), l'osservazione di azioni o l'esercizio mentale attraverso immagini motorie, stanno suscitando particolare interesse, anche per la loro utile integrazione alle terapie fisiche standard.
Il recupero post-stroke è reso possibile dalla plasticità cerebrale, cioè dalla capacità del sistema nervoso centrale e delle cellule che lo costituiscono di modificare la loro struttura e la loro funzione in risposta a stimoli di varia natura, sia interni che esterni.
Su questo argomento il dott. Faralli, clinico e collaboratore alla ricerca del CREA, e alcuni suoi colleghi dell’Istituto di Neuroscienze dell’Università di Torino e dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano hanno recentemente pubblicato sulla rivista scientifica internazionale 'Neural Plasticity’ un’interessante revisione della letteratura.
Il lavoro parte da una panoramica dei fenomeni plastici neuronali connessi alla riabilitazione nei vari modelli pre-clinici di stroke, per analizzarne successivamente la relazione con le diverse strategie cliniche non invasive di recupero funzionale.
L’articolo è consultabile al seguente indirizzo:
http://www.hindawi.com/journals/np/2013/854597/