La PAS-ADD è ad oggi uno degli strumenti più utilizzati in Europa per lo screening psichiatrico negli studi clinici che coinvolgono le persone con disabilità intellettiva. È stata sviluppata nel 1997, dal dottor Stephen Moss e dai suoi collaboratori, per la valutazione dei disturbi psichiatrici negli adulti con disabilità intellettiva secondo le categorie e i criteri diagnostici ICD-10. Deriva infatti dalle Schedules for Clinical Assessment in Neuropsychiatry (SCAN), prodotte dall’Organizzazione Mondiale di Sanità nel 1994. Recentemente sono stati proposti profili di corrispondenza diagnostica col DSM.
La PAS-ADD comprende 145 domande che originariamente facevano riferimento a 7 sottoscale corrispondenti ai principali disturbi psichiatrici di Asse I, cioè a quei disturbi che non riguardano la personalità: schizofrenia e altri disturbi psicotici, disturbo bipolare, depressione, disturbi d’ansia e fobie, disturbo ossessivo compulsivo, disturbi dello spettro autistico e disturbi ipercinetici (fra cui l’ADHD: disturbo da deficit d’attenzione e iperattività).
L’intervista clinica non è in grado d’individuare tutti i disturbi codificati dai manuali diagnostici, ma solo quelli diagnosticabili attraverso un’intervista. Domande dirette sui disturbi dello spettro autistico e su l’ADHD non sono incluse, ma è comunque possibile giungere a queste diagnosi grazie alla presenza di sezioni specifiche negli strumenti integrativi.
La PAS-ADD è un’intervista semi-strutturata progettata per essere utilizzata da medici. È disponibile in due versioni: una per i casi in cui sia possibile intervistare direttamente la persona con disabilità intellettiva, l’altra per i casi in cui le informazioni vengano fornite da un proxy, cioè da una persona che conosce bene il valutando.
In ogni caso la diagnosi viene formulata utilizzando un adattamento degli algoritmi informatici SCAN.
Gli autori hanno confrontato i punteggi ottenuti con le due versioni dello strumento e hanno rilevato una bassa corrispondenza (41%). Per aumentare la sensibilità diagnostica, Moss e collaboratori hanno dunque suggerito di somministrare sempre entrambe le versioni dello strumento.
Le proprietà psicometriche della PAS-ADD sono state esaminate da Costello e collaboratori. La concordanza tra valutatori della versione diretta alla persona è stata misurata mediante una sessione in cui clinici diversi hanno compilato in modo rigorosamente autonomo molti questionari dopo aver seguito altrettante interviste registrate su videocassetta. La concordanza è risultata bassa sia per i singoli item sia per i gruppi diagnostici (Kappa = 0,65 e 0,66 rispettivamente). Buoni invece i risultati dell’analisi fattoriale, che ha individuato un fattore per ognuna delle sottoscale. Buona anche la concordanza con le diagnosi cliniche: nel 76% dei probandi che avevano ricevuto una diagnosi psichiatrica, questa è risultata concorde con quella individuata con la PAS-ADD.
Non sono state fornite informazioni su consistenza interna e test-retest.
I risultati di altri ricercatori e l’esperienza di molti clinici indicano che la PAS-ADD sia più utile per lo screening della presenza di problemi di salute mentale in generale che per identificare un preciso disturbo psichiatrico.
La PAS-ADD ed il relativo manuale sono stati pubblicati da Pavilion (Brighton) in associazione con l’Estia Center. Il pacchetto è stato tradotto e validato in Spagnolo.
Rispetto alle versioni Mini e Checklist la PAS-ADD dovrebbe essere preferita nei casi in cui ci si trovi di fronte ad una persona con disabilità intellettiva che ha competenze linguistiche, nei casi in cui si voglia ottenere una precisa diagnosi ICD-10 o DSM-IV(TR) e nei casi in cui ci si abbia il sospetto di un disturbo psicotico, lo strumento è infatti particolarmente sensibile alle diagnosi di quest’ambito.
È in corso di completamento un adattamento per l’età evolutiva.
RIFERIMENTI
- Moss, S., Ibbotson, B., Prosser, H., Goldberg, D., Patel, P., & Simpson, N. (1997). Validity of the PAS-ADD for detecting psychiatric symptoms in adults with learning disability (mental retardation). Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology, 32(6), 344-354.
- Moss, S., Prosser, H., Ibbotson, B., & Goldberg, D. (1996). Respondent and informant accounts of psychiatric symptoms in a sample of patients with learning disability. Journal of Intellectual Disability Research, 40(5), 457-465.
- Costello, H., Moss, S., Prosser, H., & Hatton, C. (1997). Reliability of the ICD 10 version of the Psychiatric Assessment Schedule for adults with developmental disability (PAS-ADD). Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology, 32(6), 339-343.
- Moss, S., Emerson, E., Bouras, N., & Holland, A. (1997). Mental disorders and problematic behaviours in people with intellectual disability: Future directions for research. Journal of Intellectual Disability Research Mental Health and Intellectual Disability, 41(6), 440-447.
- Gonzalez-Gordon RG, Salvador-Carulla L, Romero C, Gonzalez-Saiz F, Romero D. (2002). Feasibility, reliability and validity of the Spanish version of Psychiatric Assessment Schedule for Adults with Developmental Disability: a structured psychiatric interview for intellectual disability. J Intellect Disabil Res. Mar;46(Pt 3):209-17.