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cognizione sociale
23/04/2012

AUTISMO E DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO: L’IMPATTO DELLA BIOLOGIA SULLA COGNIZIONE SOCIALE

Per comprendere meglio le difficoltà relazionali delle persone affette da disturbi dello spettro autistico, i professori David Skuse e Louise Gallagher del Dipartimento di Scienze Cerebrali e Comportamentali dell’Istituto di Salute Infantile dell’University College di Londra hanno recentemente analizzato i risultati delle ricerche degli ultimi anni sulle basi molecolari del comportamento sociale.
Le modalità di relazione con altri individui e con un contesto sociale risultano regolate da una complessità di fattori, di tipo genetico, ambientale, culturale e psicologico. Ogni persona può presentare un diverso livello di competenza cognitiva sociale.
La cognizione sociale consiste nella capacità di comprendere e rispondere in maniera appropriata agli approcci sociali e alle reazioni delle altre persone. Essa comprende la conoscenza di se stessi e la teoria della mente, ovvero la capacità di pensare le emozioni e il comportamento dal punto di vista di un’altra persona.
La cognizione sociale sembra legata all’attività dei neuropeptidi ossitocina e vasopressina. Questi svolgono infatti un ruolo importante nel modulare le differenze individuali nel comportamento genitoriale, nel riconoscimento sociale e nei meccanismi di affiliazione.
I processi di cognizione sociale sono anche supportati dal circuito della ricompensa, sostenuto dal sistema neurotrasmettitoriale della dopamina. I processi di ricompensa agiscono nella creazione delle relazioni sociali, nello sviluppo della genitorialità, del legame di coppia e influenzano le interazioni che richiedono fiducia o manifestazioni di altruismo.
Una precisa base biomolecolare è stata individuata anche per l’influenza che la regolazione emotiva ha sul comportamento sociale. Sono infatti la serotonina e la norepinefrina che, modulando l’attività dei circuiti cerebrali per la responsività emotiva e i sentimenti, possono condizionare la tendenza ad impegnarsi in un’azione sulla spinta di uno stato emotivo.

RIFERIMENTI

Skuse DH, Gallagher L. Genetic influences on social cognition. Pediatr Res., 2011 May; 69(5 Pt 2): 85R-91R.

Micaela Piva Merli e Marco O. Bertelli